CARDIOVASCULAR CLINICAL MATCH
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From date12/12/2025 - h 16:15
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To date12/12/2025 - h 22:00
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Duration5 hours
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Formative credits6.5
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Basic entry feeFree Enrollement
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Training typologyResidential trainingCME
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LocationTREVISO TV Best Western Premier BHR Treviso Hotel - Via Postumia Castellana, 2, 31055 Quinto di Treviso TV
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Educational contextClassic residential training (1-200 participants)
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Course categoryRESIDENZIALI
Course description
La fibrillazione atriale (FA) e le dislipidemie rappresentano due condizioni cliniche di grande rilievo nella pratica quotidiana del medico, spesso coesistenti nello stesso paziente. Tra i principali fattori di rischio cardiovascolare modificabili, le dislipidemie – e in particolare l’ipercolesterolemia – sono estremamente diffuse nella popolazione generale. L’ipercolesterolemia è una delle principali cause delle malattie cardiovascolari, responsabili ogni anno di oltre 4 milioni di decessi in Europa, con un impatto significativo legato alla malattia aterosclerotica. Per ridurre il rischio aterosclerotico nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare, sia in prevenzione primaria che secondaria, le ultime linee guida ESC/EAS sulle dislipidemie raccomandano di raggiungere livelli di colesterolo LDL (C-LDL) inferiori a 1,8 mmol/L. Il raggiungimento di questi nuovi target rappresenta una priorità nella pratica clinica, al fine di evitare un ulteriore aumento della mortalità cardiovascolare. Tuttavia, nonostante l’uniformità delle raccomandazioni da parte della comunità scientifica, la realtà clinica mostra una scarsa aderenza a tali indicazioni: una percentuale elevata di pazienti non raggiunge i valori target, per mancato trattamento o per trattamenti subottimali. Le cause sono molteplici, tra cui una limitata diffusione delle linee guida e, soprattutto, una scarsa aderenza alla terapia con statine: circa il 50% dei pazienti interrompe la terapia entro 3-6 mesi, anche a causa di effetti collaterali. Alla luce di queste criticità, diventa sempre più importante il ricorso a nuovi farmaci ipolipemizzanti orali, utilizzabili in monoterapia o in associazione, in grado di offrire una riduzione del C-LDL più efficace rispetto all’uso di statine ad alto dosaggio. Questo approccio rappresenta un cambiamento significativo nella gestione delle dislipidemie, aprendo nuove prospettive terapeutiche per i pazienti ipercolesterolemici. Parallelamente, la terapia anticoagulante è fondamentale nella prevenzione delle complicanze legate alla fibrillazione atriale. Gli anticoagulanti orali diretti (DOAC) hanno dimostrato un profilo di efficacia e sicurezza superiore rispetto agli antagonisti della vitamina K (AVK), contribuendo anche a ridurre il carico assistenziale. Le evidenze raccolte sia dagli studi registrativi sia dai dati di real life confermano la validità dei DOAC in diversi contesti clinici, come nei pazienti con insufficienza renale o politrattati e fragili. Per una gestione ottimale dei pazienti con FA in scenari clinici complessi, è essenziale fare riferimento alle più recenti evidenze scientifiche e ai dati di pratica clinica. In questo contesto in continua evoluzione, il confronto multidisciplinare tra specialisti risulta cruciale per definire l’approccio terapeutico più adeguato. I DOAC si confermano, dunque, una valida alternativa agli AVK nel trattamento della fibrillazione atriale non valvolare (FANV), anche nei pazienti più complessi.