SCOMPENSO CARDIACO: UNA NUOVA VISIONE TERAPEUTICA

Course description

RAZIONALE

La prevalenza dello scompenso cardiaco (SC) clinico nei paesi occidentali è stimata essere dell’1-2% nella popolazione generale e aumenta sensibilmente nei soggetti di età >70 anni, arrivando a superare il 10%. Nonostante i notevoli progressi diagnostico-terapeutici ottenuti negli ultimi decenni, lo SC rimane ancora una sindrome di difficile gestione, anche per la tipologia di soggetti che ne sono affetti, caratterizzati da età sempre più avanzata e comorbilità multiple (cardiopatia ischemica, diabete mellito, ipertensione arteriosa e insufficienza renale cronica). In questo complesso quadro clinico si sono inserite negli ultimi anni nuove strategie di trattamento basate sull’inibizione del co-trasportatore della pompa sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2), in grado di ridurre mortalità cardiovascolare e ricoveri per scompenso cardiaco in tutte le forme di scompenso, a prescindere dai valori di funzione sistolica. Questi farmaci hanno dimostrato anche di ridurre il declino della funzione renale dimostrandosi così ancora più vantaggiosi, in aggiunta all’inibizione del sistema renina-angiotensina e alla modulazione del sistema nervoso simpatico. Inoltre una nuova via di stimolazione della contrattilità miocardica attraverso la stimolazione della guanilato-ciclasi solubile ha dimostrato efficacia nel trattamento delle recidive.

La disponibilità di diverse classi farmacologiche può rendere non sempre agevole la scelta della strategia terapeutica da seguire, ed è pertanto fondamentale conoscerne a fondo i vantaggi e le strategie di implementazione, e come utilizzare adeguatamente i dispositivi medici che al di là della terapia farmacologica si possano rendere necessari.

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